Azienda Agricola Xiggiari  a Erice

Il nome comune di questa pianta spontanea è "cavolo selvatico" conosciuto anche come: qualeddo, cavuliceddo, cauliceddo, rapuddi, coricellu e in altri svariati modi.

Tradizionalmente il qualeddo veniva utilizzato a scopo terapeutico per curare bronchiti, asma, ferite superficiali e per il suo contenuto di gefanato, una sostanza antiulcera che agisce come rinforzante sulla mucosa dello stomaco. Esso possiede anche proprietà digestive, mineralizzanti e ricostituenti, per il suo alto contenuto in sali minerali come calcio, ferro, fosforo, potassio, zolfo e vitamina A, C e vitamine del gruppo B. La presenza dello zolfo, il "minerale della bellezza", oltre a dare l'odore caratteristico rende i capelli lucidi e soffici e la pelle elastica e giovane.

Dal punto di vista gastronomico, del qualeddo si raccolgono i getti delle piante e le foglie più tenere. La germinazione avviene con le prime piogge autunnali e la raccolta si estende fino a Gennaio inoltrato.

Nella cucina tradizionale siciliana trova molteplici utilizzazioni nelle più svariate pietanze: da lessato con abbondante olio di oliva, a contorno per la salsiccia cotta alla brace fino allo stufato di carne.

valori nutrizionali

  • Calorie kcal: 110
  • Calorie kj: 460

ingredienti per 4 persone

  • 600 g Qualeddo
  • 60 g Pomodorini
  • 2 spicchi Aglio
  • q.b. Sale
  • 60 ml Olio Giarì

Olio consigliato

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Procedimento


Lavate e lessate il qualeddo in acqua salata, a fine cottura lasciatelo scolare.

Soffriggete l'aglio, privato dell'anima, in una padella antiaderente con abbondante olio, aggiungete il qualeddo e fate cuocere a fiamma vivace per un paio di minuti. A questo punto unite i pomodorini, tagliati a metà o in quattro se più voluminosi, e continuate la cottura per altri cinque minuti.

Servite con un filo di olio Giarì a crudo.